Fino agli inizi del 1900, il centro di Genova era diviso a ponente, verso il quartiere di Sampierdarena, dalla collina di San Benigno. Da qui veniva estratto gran parte del materiale di costruzione per la città, la famosa “pietra di promontorio” nera o grigia a seconda del filone minerario. Nell’’800 venne scavata una galleria che facilitava la comunicazione ma prima di quest’opera i collegamenti con il ponente erano solo due: una tortuosissima e strettissima strada scavata nelle rocce tra gli scogli alla base della Lanterna; questo percorso era così complicato che quando si trattava di trasportare merci ci si imbarcava alla spiaggia di Sampierdarena per arrivare in città per la via del mare. L’altra possibilità era una mulattiera, una creusa, che in prosecuzione del Vicolo Lungo ( l’attuale asse di via San Luca, via del Campo e via Prè) passando davanti alla Commenda di Prè, proseguiva per la zona di Fassolo fino alla zona della Chiappella e da lì si inerpicava sulla collina Degli Angeli attraversava il varco delle Mura Nuove del 1632, per poi discendere e arrivare nei pressi della Certosa in Val Polcevera. Da qui la strada per il basso Piemonte correva lungo il fiume per attraversare infine facili valichi appenninici: la Via Postumia.La nostra passeggiata percorre un tratto di quell’antico percorso di uomini, merci e pellegrini: quello rimasto quasi intatto in mezzo agli sconvolgimenti edilizi del 1900.
La passeggiata può iniziare facilmente dalla fermata “DINEGRO” della Metropolitana di Genova (1) Dalla fermata si esce a sinistra si passa davanti alla Villa Rosazza e l’Istituto Byron e dopo poche decine di metri si attraversa il passaggio pedonale sotto al viadotto della ferrovia; dopo l’attraversamento si gira verso destra e dopo 10 metri si imbocca la Salita degli Angeli. (2)La salita, una vecchia mattonata, tipica “creusa” genovese, un pò sgangherata, è subito ripida e ci porta in un “altra Genova”, tra vecchie case; ogni tanto dalla salita si diramano altri vicoli e altre mattonate che si possono “esplorare” ; mano a mano che si sale, il panorama alle nostra spalle si fa sempre più ampio, dietro la prima fila di vecchie costruzioni sorgono brutti palazzi degli anni ’50 e ’60 quando Genova sembrava destinata a diventare una città da un milione di abitanti, in grandissima parte operai o lavoratori del Porto (camalli). In 20 minuti si arriva a un tratto asfaltato tra vecchie serre abbandonate e muri di pietra; si supera l’edificio dell’AsiloTollot e poco dopo la strada gira di 90° a sinistra; qui un varco al numero 70 della via ci porta al Circolo 30 Giugno ospitato nell’edificio quattrocentesco di “Villa Tomati”(3) ; una scalone ci porta sulla terrazza panoramica con vista sul golfo fino al Monte di Portofino: qui due colonne binate, bianche e nere, ci parlano del periodo medioevale; al Circolo si può fare una sosta per un caffè.
Tornando sulla strada si prosegue il cammino fino al n°111 e si gira a destra davanti ad una piccola chiesetta moderna eretta dopo i bombardamenti della II Guerra Mondiale. Le lapidi ricordano che l’oratorio venne edificato nel 1723 utilizzando le “compere” del Banco di San Giorgio.Superata la chiesetta si entra nel Varco di Porta degli Angeli (4) attraverso due successivi passaggi che forano le Mura Nuove del 1632.Il paesaggio cambia completamente, se si fanno 30 metri e si raggiunge un traliccio: da qui si gode di un ampio panorama verso ponente con il mare e il monte Beigua; sotto scorre l’imbocco dell’autostrada di Genova Ovest; di fronte, campi coltivati e il profilo della Chiesa di S.Bartolomeo Apostolo in Promontorio. Si percorre a destra, verso monte, la strada asfaltata passando davanti al Cimitero della Castagna e dopo 10 minuti di raggiunge un borgo di case di via Porta Angeli e via Promontorio (5); percorrendo questa stradina si raggiunge la Chiesa di S.Bartolomeo Apostolo in Promontorio.
Si torna indietro e si imbocca a sinistra Corso Martinetti, dopo 50 metri si imbocca la stradina a sinistra segnalata all’inizio dal segnale a tre pallini rossi :. Si percorre un breve tratto di salita, Salita Vittorio Bersezio fino all’incrocio col sentiero per il Forte Diamante; (6) da qui inizia la ripida discesa con vista sul Viadotto Morandi dell’autostrada, si passa sotto la sede autostradale e si scende con vista sugli impianti industriali della Val Polcevera, fino a Via della Pietra e dopo poche decine di metri si arriva alla zona di Brin della fermata della Metro; si prende a sinistra sotto la ferrovia e subito dopo a destra in via Canepari, lungo il marciapiede; dopo pochi metri alla prima traversa a destra siamo in via San Bartolomeo della Certosa che percorriamo fino al Complesso della Certosa (7).
AVVISO
l’ultima parte della strada pedonale è ora chiusa per lavori e non si arriva a Certosa
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