A Genova è anche possibile fare delle vere e proprie escursioni: intendo passeggiate un po’ più impegnative che non una semplice visita del Centro Storico o la passeggiata Anita Garibaldi a Nervi.
Le possibilità sono praticamente infinite: i monti sovrastano la città e la cima più alta del Comune è la Punta Martin alle spalle di Pegli che raggiunge i 1001 metri sul livello del mare e raggiungere la vetta dal versante sud richiede una capacità quasi alpinistica.Un’escursione non impegnativa di un paio d’ore, senza nessuna attrezzatura se non un paio di scarpe comode e un po’ d’abitudine a camminare, è l’escursione ad anello al Righi, la collina alle spalle del Centro Storico.nserendo alcune visite e una piacevole sosta il percorso si può allungare a volontà. Il dislivello è di circa 300 metri.Le creuze (stradine pedonali, solitamente in pietra ai lati e mattonata al centro) che portano al Righi sono molte, ne propongo una delle tanteIl percorso proposto è ad anello con partenza e arrivo al medesimo punto. Si parte quindi dal Largo Zecca in pieno centro cittadino esattamente alla Stazione di Partenza della Funicolare Zecca –Righi. Per i non genovesi il punto è facilmente raggiungibile con i bus in partenza dalla Stazione Brignole o da Piazza De Ferrari. A piedi in 10 minuti dalla Stazione Principe e a piedi dal Porto Antico in 15 minuti.
Da Largo della Zecca (1) si prende la strada in salita, Via Edilio Raggio, si gira attorno ad un palazzo e si imbocca sulla destra la Salita San Nicolosio, si arriva ad una bella Piazzetta triangolare al di sopra della quale, praticamente mimetizzata tra i palazzi, sorge la Chiesa di San Nicolosio (San Nicola di Bari) (2) una chiesa Barocca di un certo interesse artistico. Si prosegue attraverso il piccolo varco a destra della piazza e si arriva ad incrociare la salita delle Monache Turchine che si percorre fino a Salita della Incarnazione che finisce sulla strada asfaltata, Salita Carbonara, si prende a destra fino a incrociare Corso Firenze e si imbocca, attraversando la strada, la Salita Superiore di San Gerolamo. (3)
Per i non genovesi che non hanno fretta, consiglio, prima di incamminarsi per la salita di andare dalla parte opposta fino al Belvedere Montaldo, meglio noto come Spianata Castelletto (4) da dove si gode un bel panorama sul centro storico.
Tornando alla passeggiata, presa la Salita Superiore di San Gerolamo, si prosegue sempre in salita percorrendo via Emanuele Cavallo che è molto lunga e sempre in salita, fino ad attraversare Via Chiodo (5)
che va percorsa per venti metri verso destra per riprendere via Emanuele Cavallo (tuttavia consiglio di percorrere prima la via Chiodo verso sinistra per 100 metri per godere di un altro bel punto panoramico).
Via E. Cavallo termina infine nella via asfaltata Mura di San Erasmo (6) con vista sulla Val Bisagno ed in particolare, davanti a noi sulla sommità di una collina, il profilo del Forte Ratti.
Dobbiamo girare, sempre in salita, a sinistra in Via Mura delle Chiappe, qui sul muro della Villa Quartara è citato un canto della Divina Commedia.
Ancora 10 minuti di rampa in salita e si arriva alla stazione superiore della Funicolare a 292 metri sul livello del mare. Val la pena salire alla terrazza panoramica con scorci sul Monte di Portofino verso est e il Forte Diamante a nord.
Prendiamo ancora la strada in salita superando il bar – ristorante Montallegro e si arriva in breve all’Osservatorio del Righi. (7)
Da qui, buon luogo di sosta e gioco, si può vedere, sporgendosi, l’esterno della strada che abbiamo percorso che in realtà è la sommità delle fortificazioni costruite tra il 1626 e il 1633 a difesa della città.
Dalla parte opposta della strada si può fare una piacevole sosta al Club dei Cacciatori, per un caffè o un panino.
Usciti dal Club si prende la strada Passo Porta delle Chiappe per arrivare in breve alla Porta delle Chiappe che si può varcare e arrivare nel versante della Val Bisagno dopo aver percorso i 15 metri di spessore delle mura.
Proseguendo oltre si arriva subito alla agognata discesa imboccando Salita Porta Chiappe: da qui nelle limpide giornate d’inverno si godono spettacolari scorci panoramici sul porto e a ponente fino a Capo Noli, le cime delle Alpi Marittime; il massimo sarebbe trovarsi qui all’ora del tramonto.
Scendiamo fino alla via asfaltata, via Chiodo, e subito a sinistra si continua la creuza pedonale con qualche difficoltà al momento in cui si scrive (gennaio 2015) per un breve tratto di frana a causa delle recenti alluvioni.
Si arriva al Santuario della Madonnetta (8) che vale una sosta e una visita.
Da vedere: il piazzale a ciottoli bianchi e neri (risseu) del 1700, gli interni con lo splendido organo in contro facciata, una bella cripta con una madonnina in alabastro, un bellissimo presepe con statuine del Maragliano e una commovente Pietà in legno policromo dello stesso autore del 1732: gli occhi della Madonna sembrano piangere davvero. La chiesa custodisce 25.000 reliquie di martiri e una bella raccolta di Paramenti sacri del 1600-1700, visitabili a richiesta.
In questo luogo ogni anno salivano i Senatori della Repubblica per onorare la Madonna eletta a Regina di Genova.
Usciti dalla chiesa imbocchiamo la discesa alla nostra sinistra per arrivare più in basso alla Chiesa di San Nicola.
Si attraversa la asfaltata Corso Firenze (9) a subito a sinistra si prende la Salita San Nicolò che percorre il perimetro esterno dell’Albergo dei Poveri, grandissima struttura del 1600 destinata allora al ricovero dei bisognosi.
Al termine della discesa si arriva alla facciata del grandissimo edificio che potrebbe sembrare una reggia, date le sue dimensioni e il suo elegante aspetto.
La facciata si vede meglio una volta discesa la scalinata e imboccata la via Brignole De Ferrari, dal nome del nobile che fece costruire l’Albergo. (10)
Percorriamo la via alberata in discesa fino ad arrivare alla Chiesa del Carmine, al mercato del Carmine in vetro e ferro e infine, percorrendo la via di Vallechiara si arriva al punto di partenza in Largo Zecca (1).
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