Lungo , tortuoso, suggestivo e inaspettato itinerario che conduce alla zona più antica di Genova compresa la zona del “Castellaro” preromano e alla scoperta di tesori nascosti.
E’ un itinerario che amo moltissimo; converrebbe prevedere tutta la giornata per approfondire tutti gli aspetti e prendersi la pause giuste. Il mio consiglio è di dedicare la mattina alla prima parte con la visita del Museo Diocesano,la Cattedrale e il Museo del Tesoro di San Lorenzo (si utilizza lo stesso biglietto d’ingresso per le due strutture, al costo di 6 €, orario 9-12/15-18 dal lunedì al sabato – chiusura la domenica e nei giorni festivi) e di proseguire, dopo la pausa pranzo, al pomeriggio, per arrivare alla Chiesa di Santa Maria di Castello intorno alle 17, non più tardi. Le belle giornate nel tardo pomeriggio e all’ora del tramonto regaleranno atmosfere e colori particolarmente suggestivi.
Si inizia, come di consueto, da Piazza De Ferrari (1) e, attraversati i cortili di Palazzo Ducale, si scende a Piazza Matteotti (2) da qui, tenendoci sulla destra, giriamo intorno all’ala sud del palazzo e scendiamo, passando davanti all’Arcivescovado, in Via Tommaso Reggio, sovrastata dalla Torre del Popolo, del 1300, e dall’ala medioevale del palazzo; dopo pochi metri si arriva all’Archivio di Stato, in fase di ristrutturazione (gennaio 2012) e, al numero 20 rosso, al bel Museo Diocesano (3), piccolo museo dove, possiamo visitare scavi relativi a ritrovamenti molto antichi della Genova romana, trovare il tessuto “Jeans” delle origini e opere d’arte religiosa. Si prosegue in discesa e dopo poco si gira a sinistra sotto un archivolto, per trovarci in Piazzetta San Giovanni il Vecchio (4) ove affaccia il portale di San Giovanni, forse il più antico della Cattedrale. Scendendo per pochi metri ci ritroviamo in Piazza San Lorenzo dominata dalla Cattedrale di San Lorenzo.
Al suo interno sono conservate importantissime opere ed è visitabile il Museo del Tesoro dove, oltre a notevoli opere d’argenteria religiosa, possiamo ammirare una reliquia considerata per molto tempo il leggendario “Santo Graal”. Dopo la visita alla Cattedrale, usciamo nuovamente in Piazza San Lorenzo e, dando le spalle alla chiesa, imbocchiamo il vicolo a sinistra che fa da traversa a Via san Lorenzo: Via Chiabrera (5).
Ci troviamo subito immersi nell’atmosfera dei vicoli medioevali; proseguendo si arriva a Piazza Giustiniani (6) con il bel palazzo dei Rolli; più avanti arriviamo a via San Bernardo dove, all’angolo della via, c’è la antica Drogheria Torielli dove si vendono spezie di ogni angolo del mondo. Qui giriamo a sinistra e arriviamo alla Piazza San Bernardo(7) dove affaccia Palazzo Salvago. Bisogna ora fare un po’ d’attenzione per non sbagliare. Si imbocca, a destra Vico Vegetti e ancora a destra Salita Mascherona e, a sinistra, Via di Mascherona; via medioevale lastricata a mattoni e tipica creuza genovese, come altre strade della zona.
Dopo aver percorso in leggera salita, 30-40 metri, quando la strada tende a essere in piano, si gira a destra e si imbocca la Salita di Santa Maria in Passione(8), bisogna fare attenzione perché il cartello stradale è poco leggibile. Pochi metri in salita, e passati sotto un archivolto, siamo in Piazza Santa Maria in Passione.(9) Qui, affrescata, affaccia “Casa Paganini” che purtroppo non è la vera casa di Nicolò Paganini in quanto questa fu demolita nottetempo,negli anni ’70 per la costruzione di un orrendo quartiere direzionale. Siamo in una zona antichissima della città, sede intorno all’anno 1000, del Castello Vescovile ma abitato in tempi antecedenti. Girando attorno ai resti della Chiesa (resti dei bombardamenti subiti durante la II^ Guerra Mondiale), si imbocca, a sinistra, in leggera salita, via Santa Maria di Castello (10).
Stiamo girando intorno alla zona della fondazione della Città: qui era la sede del “Castellaro Neolitico” e sono stati trovati resti della Genova Preromana del V secolo a.c.Oggi la zona alla nostra sinistra è la sede della Facoltà di Architettura. Proseguendo arriviamo all’ Archivolto di San Silvestro e scendendo in Piazza Santa Croce (11) e andando avanti a sinistra, in Piazza Sarzano. Di fronte a noi c’è la facciata affrescata dell’Oratorio di San Salvatore, oggi sconsacrato e sede di un aula della Facoltà di Architettura. Siamo in vista del Campanile ad azulejos di Sant’Agostino e all’altezza della fermata della Metro; giriamo a destra imboccando il Vico Dietro il Coro di San Salvatore, in discesa (12).Anche questa è una tipica mattonata o creuza; a sinistra siamo in Vico Superiore di Campo Pisano e subito sopra, ancora a sinistra si accede, da un cancelletto allo spiazzo di di Campo Pisano (13).
Una piazzetta suggestiva, quasi uno spazio privato tra alti palazzi medioevali illuminati dal sole del pomeriggio. Il fondo della piazza, ad acciottolato in pietre bianche e nere, riproduce il disegno di una galea genovese e le bandiere delle Repubbliche marinare. Imboccando il breve tratto di Vico di Campo Pisano possiamo godere di scorci sulla Basilica di Carignano e sulle arcate del Ponte di Carignano. Si torna sui nostri passi e si prende la stradina sulla sinistra, Vico sotto le Murette, che ci riporta in breve, nuovamente in Piazza Sarzano; sulla nostra sinistra 20 metri di deviazione ci portano ad un affaccio panoramico sul porto per ricordare che siamo a due passi dal mare. Si torna in via e in Piazza di Santa Croce e si prosegue in discesa in via di Santa Croce fino a Via delle Grazie (14) Bisogna fare attenzione. In fondo alla discesa ci si trova di fronte ad un palazzo e la strada gira a destra in Vico delle Camelie, poi a sinistra e subito dopo un volto di nuovo a destra, al primo vicoletto a destra, in pochi metri, siamo a Vico di San Cosimo e all’antichissima Chiesa di San Cosimo (15) visitabile, con un po’ di fortuna e per la presenza di volontari, il Giovedì, Venerdì e Sabato dalle 15,30 alle 18,30 .i gira intorno alla chiesa sul fianco a destra della facciata e ci troviamo in breve, in Vico dietro il Coro di San Cosimo: si risale a destra arrivando ad uno spiazzo che costituisce Piazza Leccavela: veramente esagerato il nome per un cortile quasi privato; giriamo a sinistra, ancora a sinistra e poi a destra in salita e ci troviamo di fronte alla Chiesa di Santa Maria di Castello. (16) Prima di entrare, volgiamo lo sguardo in alto alla nostra sinistra, per la Torre Embriaci.
La visita alla Chiesa tenuta da Frati Domenicani, è consentita da una associazione di volontari che vi accompagnano nella visita dalle 9,30 alle 12 e dalle 15,30 fino alle 18,30 circa. Non perdiamo l’occasione per visitare un sito veramente particolare e interessante, raccontato molto bene dai bravissimi volontari. Oltre alla Chiesa che già conserva opere molto interessanti come un Cristo Moro in legno del XIII secolo, possiamo visitare i chioschi sovrapposti e il Museo opere importanti, tra cui una splendida Annunciazione di Giusto di Ravensburg del 1451, una Madonna col Bambino di Barnaba da Modena del 1370, sale con icone Russe, preziosi reliquiari e altro ancora. Un luogo che amo tantissimo, da non perdere, quasi magico, se capitate, all’ora del tramonto affacciandovi dai chiostri verso il mare.
Se vi siete lasciati andare al fascino di questo luogo, ubriachi di bellezza, lasciamo la Chiesa e imbocchiamo la stradina a destra e poi subito a sinistra passando sotto la Torre Embriaci percorrendo, in discesa, la Salita di Torre Embriaci; si arriva alla Piazza degli Embriaci (17) con il relativo Palazzo dei Rolli e prendiamo a destra della piazzetta il Vico dei Giustiniani: dopo pochi metri, a destra e siamo in Via San Bernardo che percorriamo in salita, fino alla Chiesa di San Donato (18) vale assolutamente la pena di entrare per ammirare, almeno, il Trittico di Joos Van Cleve del 1515 e la Madonna del Latte di Barnaba da Modena, del 1300 circa.
Usciti dalla Chiesa di San Donato, voltiamo sulla destra e percorrendo la leggera salita, arriviamo presto a Piazza Matteotti e da qui a Piazza de Ferrari(1)