14Set/18

La Corniche dell’800

Questo nuovo itinerario, facile e piacevole e privo delle faticose salite così frequenti a Genova, potrebbe rappresentare un primo approccio “panoramico” alla città soprattutto per chi avesse preso alloggio in un hotel nei pressi della stazione di P. Principe: uno sguardo dall’alto prima di inoltrarsi nell’intrico dei caruggi.

L’itinerario si può fare, ovviamente in senso contrario: salendo a Castelletto con l’ascensore citato dal Poeta Caproni ( quando sarà l’ora,  in Paradiso  ci andrò con l’ascensore di Castelletto) percorrendo in senso contrario la circonvallazione e si visiterà il Castello D’Albertis nell’ultimo tratto; in questo caso il mio consiglio è di non prendere l’ascensore Montegalletto per la discesa, ma inoltrarsi, a caso, nelle strade che scendono verso via Balbi, girando a destra all’uscita del Castello D’Albertis e imboccando la prima discesa che si trova: un bell’intrigo di strade caratteristiche e piacevoli, tutte in dolce discesa.

 

PERCHE’ UNA CORNICHE A GENOVA: nel 1800 Genova conosce una crescita importante della città: il tessuto urbano medioevale, sopravvissuto fino ad allora, non regge alla crescita del porto e della città. Inoltre la borghesia cittadina vuole allontanarsi dalla zona portuale e salire in collina per avere spazio, verde e il sole che tanto manca nelle case dei vicoli: nasce la “circonvallazione a monte”, una strada che abbraccia dall’alto, a mezza collina, la città vecchia.

Il risultato è una lunga strada in quota molto panoramica: questo itinerario ne propone una prima parte.

ITINERARIO: si parte da Piazza Acquaverde, di fronte alla Stazione Principe (1); la piazza si chiama in questo modo perché questo era un pianoro dove un rivo d’acqua creava una sorta di acquitrino; la Stazione prende il nome, invece dal “principe” della città del 1500: Andrea Doria che aveva costruito la sua dimora poco lontano da qui.  Andrea “principe” di Genova non lo era; la città era una repubblica; e nemmeno fu mai doge: era tuttavia “principe” di fatto.

Dalla Piazza raggiungiamo in pochi metri, dando le spalle alla stazione, la zona accanto alla Farmacia Pescetto, all’inizio di via Balbi: qui in uno slargo si trova l’entrata dell’ascensore Montegalletto (2),l’ascensore inizialmente costruito nel 1929 venne in seguito abbandonato perché per raggiungerlo era necessario percorrere a piedi 200 metri di galleria buia e per niente gradevole;  fu così che dopo anni di abbandono, nel 2004, fu costruito un nuovo impianto particolarissimo e raro da trovare in giro per il mondo, rappresenta di per sé una curiosità interessante. La piccola cabina è inizialmente una sorta di trenino che percorre 200 metri in galleria, quasi in piano; alla fine del binario la cabina viene “staccata” dai binari, diventa un ascensore che si alza per 70 metri.

All’uscita siamo in Corso Dogali: dobbiamo attraversare la strada; il punto non è adatto, conviene arrivare all’attraversamento pedonale a sinistra uscendo dall’ascensore ( non perdetevi l’insegna sopra la vostra testa); attraversare e andare a destra per raggiungere l’entrata del “Castello D’Albertis” (3) con il suo piccolo parco e la villa costruita (nel 1892 , anniversario della scoperta dell’America ) in  stile eclettico ( falso medioevale, neo gotico) dal Capitano D’Albertis su quel che restava del forte di Montegaletto i cui bastioni cinquecenteschi fanno da base alla struttura: oggi la Villa ospita la dimora – museo del Capitano con una gradevole collezione di oggetti di varie etnie (Museo delle Culture del Mondo) e qualche interessante locale mantenuto nello stato d’origine come “Il Salotto Turco” : in una loggia panoramica si può apprezzare una piccola scultura di un bimbo  del 1872 dello scultore Giulio Monteverde: Cristoforo Colombo ,fanciullo.

(Orari del museo 10 -17 in inverno – 10 -18 in estate. Biglietto a € 6,00 – da non dimenticare la CARD MUSEI che con € 16 permette l’accesso a quasi tutte le strutture della città per 48 ore e a € 20 CARD MUSEI+BUS, molto conveniente- altre info. www.castellodalbertisgenova.it.). 

Riprendiamo la passeggiata dopo l’eventuale visita al parco e al Castello: uscendo dal Castello giriamo a destra e percorriamo non Corso Dogali, in discesa, ma Corso Firenze: in breve arriviamo ad uno slargo del marciapiede con pino il (4) Belvedere Don Ga: già da questa postazione si può godere di una bella vista sul centro Storico e sull’Albergo dei Poveri: una poderosa costruzione del 1.600 destinata ad “accogliere” e confinare i poveri della città. Ma se si prosegue si può entrare attraverso un varco nella cancellata in un grande spazio ricavato sopra un parcheggio: i Giardini Giuseppe Dossetti; qui gli scorci sull’Albergo dei Poveri sono molteplici e interessanti. Dietro l’edificio un ampio spazio verde, un tempo gestito dal Servizio giardini e Foreste del Comune di Genova, è oggi destinato a campo di tiro con l’arco e tentativi di ripristino delle serre e del verde da parte di cooperative e associazioni.

Proseguiamo la passeggiata lungo Corso Firenze osservando il panorama e i palazzi della borghesia ottocentesca costruiti lungo il corso, alcuni di ottima fattura.

Superata un’ampia curva della strada e altri giardini arriviamo alla Chiesa di San Nicola: da qui si dipanano stradine (creuze, in genovese) in discesa: belle mattonate, magari non ben tenute ma romantiche e che portano rapidamente in centro: erano le uniche e principali strade di collegamento tra il centro storico e la collina, prima della costruzione della circonvallazione.

Proseguiamo ancora lungo Corso Firenze con scorci sul centro storico, in lontananza la Lanterna e Il Castello D’Albertis; poi ancora bei palazzi e un altro Castello in stile eclettico, falso medioevale goticheggiante: il Castello Bruzzo.

Lungo la via possiamo anche verificare gli incredibili accessi di alcuni palazzi: si entra all’altezza del tetto, attraversando un ponticello. Oppure si possono vedere alcune scalinate che portano alle strade sottostanti, come ad esempio quelle che portano in via Pertinace (Imperatore Romano genovese che regnò pochissimi giorni)

In breve passiamo davanti ad una chiesa e una pasticceria e siamo in Piazza Villa, (5) un giardino dal quale accediamo rapidamente alla Spianata Castelletto:(6) uno dei punti panoramici più conosciuti della città. Da qui possiamo scendere con l’ascensore fino a Piazza Portello ma il mio consiglio è di scendere a piedi lungo la mattonata che prenderemo a destra del belvedere: Salita alla Spianata Castelletto (7) scenderemo fino ad un bivio prendendo a sinistra la Salita San Francesco (8)  passando dietro al Palazzo della Meridiana e sotto la casa che ospitò in una notte tempestosa  il giovane poeta  Paul Valéry: era il 5 Ottobre 1892 e fu la “Nuit de Gênes” (una targa sul palazzo ricorda l’episodio) (9). Una breve discesa ci porta in Piazza della Meridiana: a sinistra la Via Garibaldi, di fronte l’intrico dei vicoli di Genova

Dimenticavo! Quanto dura la passeggiata? da un’ora e mezzo e due ore e mezzo inserendo la visita al Museo del Castello D’Albertis.

Esplora la mappa con Google Maps

16Gen/18

Nervi: è già Riviera

Ogni regola ha le sue eccezioni: questa nuova proposta non contiene un vero e proprio percorso ma alcuni suggerimenti per visitare l’ultimo lembo di Genova, verso la Riviera di Levante. Come suggerisce il titolo, Nervi, pur appartenendo amministrativamente a Genova, è in tutto e per tutto da considerare come una località della Riviera e per le sue caratteristiche va vissuta in modo un po’ diverso rispetto alla città. Il suggerimento è quello di dedicare un’intera giornata a questa visita, meglio se con una notte di riposo in uno dei numerosi hotel, di tutti i prezzi. La primavera è la stagione più indicata per una visita in pieno relax ma, considerate le peculiarità climatiche di questo luogo, una limpida giornata invernale saprà regalare un angolo di tropico a pochi chilometri dalla  città. In effetti il clima di Nervi è notevolmente diverso da quello del centro, con qualche grado in più, d’inverno, e un bel riparo dalla tramontana: è un vero godimento il tepore che si gode lungo la passeggiata pedonale nelle limpide giornate d’inverno.

Nervi è dominata dalla presenza del mare, che dalla passeggiata dedicata ad Anita Garibaldi, si offre di volta in volta con le sue infinite sembianze. Ma, oltre al mare, Nervi offre al visitatore i suoi vasti Parchi e le belle raccolte dei Musei d’Arte Moderna che costituiscono un insieme di grande interesse per gli appassionati d’arte tra ’800 e ‘900; in più possiamo godere del tranquillo Porticciolo con i suoi locali e ristoranti, e la via dello shopping

La frazione si raggiunge facilmente con i mezzi pubblici; il bus n. 15 ci porta dalla zona della Foce vicino alla Stazione di  Brignole fino al porticciolo, ottimo punto per iniziare la visita; il percorso di questo bus è un po’ lungo ma, da un certo punto in avanti, percorre piacevolmente la strada a mare. Il bus 17 e il 17 barrato percorrono la distanza in meno tempo; la partenza è  dai marciapiedi che si trovano di fronte alla Stazione di Brignole; conviene scendere sempre nella zona del Porticciolo, la prima fermata dopo Corso Europa. Si può raggiungere Nervi anche con il treno, circa uno ogni mezz’ora, da Brignole. La stazione si trova  più o meno a metà della passeggiata a mare.

La visita si può iniziare agevolmente dalla fermata dei autobus in via Sarfatti; da qui si prende la breve discesa, a destra del ponte sul torrente, per  arrivare al Porticciolo (1)  con le sue barche e i suoi locali, bar, gelaterie,  pizzerie e ristoranti. La Passeggiata Anita Garibaldi inizia a sinistra, dal ponte sul torrente: dopo un brevissimo tratto in leggera salita tra i pitosfori, si arriva di fronte al mare, sugli scogli. (2) La passeggiata corre per quasi due chilometri fino alla minuscola Spiaggetta di Capolungo, a levante (3) .

A circa metà percorso si trova la Torre Gropallo, struttura eretta intorno al 1500 per scopi difensivi contro le incursioni dei corsari. Sullo sfondo della passeggiata, verso levante, domina il Promontorio di Portofino; verso Ponente si scorge il centro di Genova.

Dalla passeggiata, più di un collegamento, unisce la passeggiata ai Parchi di Nervi (4).   

Il complesso dei Parchi è costituito dall’unione delle proprietà di tre Ville: Gropallo, Serra e Grimaldi per una superficie di più di 90.000 mq. Villa Serra accoglie la GAM, Galleria d’arte Moderna (6); Villa Grimaldi, la Raccolta Frugone (7); uscendo da Villa Serra e dirigendosi verso levante, si arriva alla Wolfsoniana, (5)  una raccolta di oggetti d’arte decorativa e figurativa, mobili e suppellettili del periodo compreso tra la fine del 1800 e il 1945.

Il parco della Villa Grimaldi, a levante, in una valletta riparata, accoglie il  Roseto di Nervi. (9 )  

Uscendo dai parchi e percorrendo l’antica Via Romana, oggi Via Capolungo, si raggiunge Villa Luxoro,(8) costruita all’inizio del 1900, di proprietà del Comune di Genova, sede di una raccolta di oggetti del ‘600-‘700 e di una raccolta di presepi. Il bel giardino a picco sul mare, completa il verde pubblico di Nervi.

Tornando indietro, verso Genova la visita di Nervi si completa con le vie dello shopping, senza soluzione di continuità con via Capolungo e che prendono in nome di Via Marco Sala e Via Guglielmo Oberdan; l’inizio dell’una con l’altra è in corrispondenza del Viale Delle Palme che, dal Centro della cittadina, conduce alla Stazione ferroviaria.

Esplora la mappa con Google Maps

 

16Gen/18

Principi, Re, Cavalieri e… Puttane…

Questo percorso si snoda lungo i quartieri più occidentali del Centro Storico: qui, come e forse più che altrove,  si possono cogliere gli infiniti contrasti che caratterizzano la città. La visita passa da Via del Campo, cantata da De Andrè e luogo storico della prostituzione del dopoguerra, al Palazzo Reale di Via Balbi, dimora dei Savoia nei loro soggiorni genovesi. Da Via di Prè,  storica strada malfamata e sede del contrabbando, oggi quartiere di residenza multietnico, alla Commenda di Prè, luogo di sosta e ristoro e Ospedale dei Cavalieri in partenza per le Crociate. Dalla Chiesa dell’Annunziata, splendido esempio di barocco genovese, al Palazzo che fu la residenza di Andrea Doria, ammiraglio e vero “principe” della Repubblica di Genova.

Questa volta il percorso inizia dalla piazza antistante la Stazione ferroviaria di Principe: Piazza Acquaverde (1) Al momento la stazione è in fase di profonda ristrutturazione e chi arrivasse a Genova qui, non avrebbe davvero una buona impressione; eppure la costruzione Neoclassica della metà del 1800, ha qualche suo pregio. La piazza  è  resa decisamente caotica dal traffico di bus, taxi e auto private – è caratterizzata dalla  presenza del monumento dedicato a Cristoforo Colombo, inaugurato nel 1862, opera realizzata “a più mani”,  qualitativamente poco convincente, e certamente poco valorizzata. Sulla piazza affacciano alcuni importanti alberghi della città. Di fronte alla stazione, il palazzo tondeggiante con colonne, era, fino agli anni ’70 del ‘900, l’albergo più prestigioso di Genova, l’Hotel Columbus, che ospitò importanti visitatori tra cui i mitici Beatles (26 giugno 1965); oggi qui, dopo anni di lavori, sta per essere inaugurata quella che dovrebbe diventare una  prestigiosa Biblioteca Universitaria .

L’itinerario prosegue lungo la strada di fronte alla stazione: Via Balbi,(2) uno stretto rettilineo in discesa realizzato nei primi decenni del 1600 e ideato a somiglianza della Via Garibaldi per volontà  della Famiglia Balbi; la via è fiancheggiata per un primo tratto da case popolari ma, dalla metà in avanti,  da sontuosi palazzi nobiliari, tra cui, al numero 10,  il  Palazzo Reale, esattamente di fronte alla Chiesa di San Carlo

Il Palazzo Reale fu la residenza genovese dei Reali di Casa Savoia che l’acquistarono nel 1824 dalla famiglia Durazzo; fu edificato come dimora nobiliare dei Balbi  nel 1600. Per le sue caratteristiche e per la sua intatta bellezza, il palazzo è stato scelto per girare le scene degli interni del film “Grace Kelly” interpretato da Nicole Kidman (novembre 2012)

Oggi è sede di un museo/residenza  che merita sicuramente una visita compreso il bel giardino, non grande ma molto interessante, caratterizzato da un bellissimo mosaico a risseau, tipico manufatto ligure realizzato in semplici pietre bianche e nere.   

Alla fine della discesa di Via Balbi, si arriva a Piazza della Nunziata (3) dominata dalla facciata neoclassica delle Chiesa dell’Annunziata o Basilica del Vastato: gli interni sono uno splendido esempio di barocco genovese. Questa piazza, oggi piuttosto trafficata, un tempo era la sede di un vivacissimo mercato.

Superata la Piazza, si raggiunge, in breve, il Largo della Zecca (4), sede dell’antica Zecca genovese; sulla  parte destra la dolce discesa di Via Lomellini (5). Lungo questa strada si trovano il Palazzo Lomellini e l’Oratorio di San Filippo Neri, bella chiesa del 1700, e  al numero 11, la Casa natale di Giuseppe Mazzini , sede di una interessante  esposizione di opere e cimeli del Risorgimento che vale la pena di visitare.

Via Lomellini  conduce alla vivace  Piazza Fossatello, incrocio di importanti arterie del Centro Storico (6) 

Da qui, parte, a destra, Via Del Campo (7). In Via del Campo affacciano alcuni importanti Palazzi Storici (come sempre a Genova,bisogna guardare in alto: le facciate; e dentro: i cortili). Qui si trova la curiosa  Colonna Infame, parzialmente nascosta da un fontanile. Via del Campo è luogo amato e cantato da Fabrizio De Andrè; al poeta/cantore è dedicato un angolo al numero 29 rosso: il negozio “Musica Gianni Tassio” che Faber frequentava da ragazzo, è stato trasformato in un piccolo museo a lui dedicato: poco, troppo poco, a mio parere; un piccolo  segno  di riconoscenza  di Genova al poeta che, forse, più di tutti,  le assomiglia.

Via del Campo termina alla Porta Di Vacca, confine occidentale della città medioevale; ma la città in continua espansione si sviluppò ancora e rapidamente, attorno alla strada che conduceva  fuori dalla città: l’attuale Via di Prè.

Via Prè (8) è sempre stata una strada di commerci al confine della città e all’esterno della cinta Muraria Storica di Genova; per questo motivo ha sempre rappresentato un luogo di scambi intensi, leciti o meno, di mercanteggi di vario genere. La via era l’esclusiva e più importante via d’uscita a ovest , verso i campi e verso la Valle Polcevera e gli Appennini, almeno fino alla realizzazione di Via Balbi, nel 1600. Poco prima della fine della via, all’altezza di una lavanderia, deviando nel vicolo a destra si arriva ad una piazzetta molto caratteristica, luminosa nelle belle giornate, circondata da alti palazzi e con al centro antichi lavatoi: Piazza dei Truogoli di Santa Brigida

Via Prè termina all’altezza del complesso  medioevale della Commenda di Prè e Chiesa di San Giovannidi Pre(9): qui riposavano e trovavano rifugio e conforto i pellegrini e i Cavalieri diretti alle Crociate nei giorni precedenti l’imbarco sulle galee  e qui tornavano i sopravvissuti  per curarsi le ferite.

Il complesso, che risale al 1180, è costituito da tre strutture un tempo interconnesse tra loro: l’Ospitale, la Chiesa Inferiore e la Chiesa Superiore. I severi e semplici ambienti dell’Ospitale sono visitabili in quanto sede di un museo multimediale. La Chiesa Inferiore è aperta il venerdì e il sabato, a cura di volontari del T.C.I., dalle 10 alle 18. La Chiesa Superiore è una parrocchia ed è aperta normalmente dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19.

Lasciata alle nostre spalle la Commenda di Prè e fatta magari una sosta per un pranzo economico in una delle trattorie di Salita San Paolo (menù da 10 €) che parte proprio accanto alla Commenda, sempre dirigendosi verso ponente, fatti 100 metri e attraversata la strada e lo slargo con una fontana, si raggiunge la Villa di Andrea Doria a Fassolo  (10), prestigiosa dimora  che si fece costruire l’Ammiraglio e vero “principe” della Repubblica di Genova,  Andrea Doria.

La struttura, di proprietà privata, è visitabile insieme al bel giardino: da non perdere.

In 10 minuti di strada si torna alla piazza di partenza dell’itinerario.

 GIORGIO GNECCO “INTERPRETA” IL PERCORSO

Esplora la mappa con Google Maps

 

 

16Gen/18

Genova Verticale

Su e giù, utilizzando gli ascensori e le funicolari: percorso verticale che dedichiamo al poeta  Caproni:  livornese innamorato di Genova che tanti versi ha dedicato a questa città; all’inizio della galleria che porta all’ascensore per Castelletto troviamo un suo verso  quando mi sarò deciso d’andarci, in paradiso/ci andrò con l’ascensore di Castelletto.”; il percorso utilizza ascensori e funicolari che ci portano in alto per poi ridiscendere a piedi lungo le caratteristiche mattonate genovesi “creuse”.

Prima di iniziare il percorso è necessario acquistare i biglietti per i bus, consiglio il titolo di viaggio per tutto il giorno che vale anche per la Metro,  in vendita a € 4,50 -  molto conveniente se siete una famiglia il biglietto 24 ore per 4 persone a 9 €uro - preferendo il viaggio singolo, bisogna ricordare che ogni biglietto vale per 100 minuti su tutte le linee – il percorso è in saliscendi ma per le salite sfruttiamo i mezzi pubblici che fanno la loro parte di  “spettacolo”; le discese sono talvolta ripide e il fondo , a tratti, sconnesso: servono scarpe comode e un minimo di abitudine a camminare
DURATA :  CIRCA TRE ORE PER TUTTO IL PERCORSO MA NESSUNO VIETA DI PERCORRERNE SOLO UNA PARTE DIVIDENDO MAGARI IN DUE TRONCONI. SANTANNA E CASTELLETTO – RIGHI E CASTELLO D'ALBERTIS – TUTTAVIA,SECONDO ME, AVENDO TEMPO, PERCORRERE TUTTO L'ITINERARIO E' MOLTO PIU' INTERESSANTE E DIVERTENTE: AL TERMINE DEL PERCORSO MERITA UNA VISITA IL MUSEO DELLE CULTURE.

Partendo da Piazza De Ferrari si imbocca Via XXV Aprile che parte lateralmente al Teatro Carlo Felice, in discesa, e arriva a Piazza Fontane Marose: da qui, proseguendo, invece che entrare in  Via Garibaldi,  si prende la breve strada a sinistra che porta a Piazza Portello (1). Si attraversa la strada e si cerca la Funicolare di Sant’Anna (detta anche Portello- Bertani) che ha l’entrata verso la Galleria, alla nostra sinistra. La breve funicolare ci porta in cima a Via Bertani. (2 ) Qui si attraversano i giardini di fronte alla fermata e  Corso Magenta e si accede alla (brutta)  galleria dell’Ascensore di Sant’Anna (detto anche Magenta-Crocco); arrivati alla fermata superiore siamo in via Crocco.  Si gira, uscendo dall’ascensore a sinistra, e dopo 20 metri, ancora sulla nostra sinistra, inizia una “creuza” (mattonata) in ripida discesa Salita Bachernia (3); si arriva in una Piazzetta (4) alberata dove affacciano la Chiesetta di Sant’Anna e in basso il cancello del vialetto di accesso alla Antica Farmacia di Sant’Anna tenuta dai Frati Carmelitani Scalzi (chiusa sabato e domenica); presso la “farmacia”, che risale al 1700, si possono comprare rimedi a base di erbe, profumi e saponi “naturali”. La piazza è una vera oasi di pace in città.

Dopo la visita alla chiesa e alla farmacia si imbocca, ancora in discesa la Salita Superiore di Sant’Anna, fino alla strada carrozzabile Corso Paganini. Si attraversa e, dirigendosi brevemente a sinistra, si incontra la “creuza” di prosecuzione della mattonata che prende il nome di Salita Inferiore di Sant’Anna. Scendendo tra vecchi edifici popolari dell‘800 si arriva  nuovamente (1 )  in Piazza Portello.

Ora ci dirigiamo a destra e, attraversata  Via Caffaro, abbiamo, di fronte, l’accesso all’Ascensore Portello Castelletto (levante); ci conduce all’ascensore una bella galleria, caratterizzata da formelle artistiche realizzate dagli studenti del Liceo Artistico Barabino;  all’ingresso una targa ricorda i versi di Caproni quando mi sarò deciso d’andarci, in paradiso/ci andrò con l’ascensore di Castelletto”.

L’ascensore ci porta in pochi minuti alla Spianata Castelletto  (5): da qui si gode un bel panorama su Centro Storico, Porto e  Lanterna e ci si può cimentare nel riconoscere palazzi, strade e piazze della città. Per la discesa verso la città imbocchiamo, verso ponente, a destra guardando la città, la Salita alla Spianata di Castelletto, bella mattonata che ci porta in breve alla Salita di San Francesco. Una breve deviazione sulla destra in Salita Acquidotto ci permette di vedere la zona di arrivo e distribuzione delle acque dell’antico acquedotto che dalla Val Bisagno portava l’acqua al centro della città. Tornando in Salita San Francesco si arriva, ad una curva, sotto la casa che ospitò Paul Valéry; il poeta, nella notte del 5 ottobre 1892, ebbe qui la sua crisi esistenziale raccontata nella Nuit de Génes.Una targa sulla facciata dell’edificio  ricorda il suo soggiorno.

Si arriva presto a Piazza della Meridiana,(6) alla conclusione di Via Garibaldi. Giriamo a sinistra e percorriamo la bella Via Cairoli fino ad arrivare al trafficato Largo della Zecca: attraversata la strada, di fronte troviamo la stazione dellaFunicolare Zecca-Righi”(7). Ogni 15/20 minuti  parte la Funicolare che ci porta, inerpicandosi prima in una galleria e poi tra le case, fino alla stazione finale del Righi (8). Inevitabile un passo sulle terrazze panoramiche e più avanti , a destra in salita, al piccolo giardino astronomico.

 È possibile e consigliabile una gradevole sosta al Ristorante-Pizzeria dell’arrivo della funicolare o al Circolo dei Cacciatori poco più avanti, sulla destra.

L’itinerario prosegue imboccando, poco dopo il Circolo dei Cacciatori,  una bella  “creuza”, la Salita Porta a Chiappe (9) .La lunga mattonata arriva a via Chiodo e, attraversata questa, alla Salita Porta delle Chiappe che ci conduce, tra case, scorci panoramici e giardini, fino alla Chiesa della Madonnetta (10 ) con bel sagrato a ” Risseu“. Ancora in discesa, imbocchiamo la Salita alla Madonnetta fino ad arrivare alla Chiesa di San Nicolo’.(11 )

(chi volesse evitarsi questo tratto può anche riprendere,in discesa, la funicolare presso la fermata che si trova di fronte al Santuario della Madonnetta e arrivare di nuovo a Largo Zecca e da qui, girando a destra, raggiungere Piazza dell’Annunziata e la via Balbi  a ricongiungersi con il percorso a piedi) 

Attraversata la strada carrabile si imbocca la Salita san Nicolò che ci porta fino all’ Albergo dei Poveri(12) grandiosa struttura del 1600 destinata al ricovero dei bisognosi. Di fronte alla facciata, in fase di perenne restauro, si imbocca la scalinata e la strada in discesa, via Brignole De Ferrari, e, tenendosi a destra, si arriva presto alla Piazzetta Fratelli Bandiera (13 ) con al centro un piccolo monumento del 1720 , una ex fontana, che rappresenta Enea che fugge da Troia con il padre Anchise sulle spalle; da qui, giriamo sul fronte della Chiesa dell’Annunziata (che visiteremo in un altro percorso) e prendiamo, in salita, via Balbi (14 )  con i suoi sontuosi palazzi nobiliari.

In cima alla via, percorrendo il marciapiede di destra, arriviamo all’imbocco dell’Ascensore di Montegalletto  (Balbi- D’Albertis) (15 ) ingegnosa opera che ci porta in Corso Dogali. Attraversiamo la strada con attenzione e siamo al cancello d’entrata del Castello d’Albertis (16) con i suoi bei giardini panoramici e il Museo Etnico. Per ritornare a Piazza de Ferrari si ridiscende con l’ascensore e si prende un bus, in Piazza dell’Annunziata, direzione levante.

dal 13 dicembre 2012 ha riaperto anche la CREMAGLIERA per GRANAROLO  si parte alle spalle della Stazione Principeper chi si fosse appassionato a Genova Verticale, una nuova opportunità

Esplora la mappa con Google Maps
16Gen/18

Tracce di Storia

Un percorso facile, vicinissimo al centro della città, che percorre zone poco frequentate dai turisti. Il percorso, senza soste, si può coprire in un’ora ma le occasioni di sosta e di visita faranno allungare i tempi a ognuno secondo la propria curiosità. Si lasciano le vie più frequentate alla scoperta di una parte della città, ricca di edifici storici importantissimi: la Chiesa di san Donato, il Museo di Sant’Agostino, la Basilica rinascimentale di Carignano e… molto  altro.

Piazza De Ferrari (1)  è il centro della città almeno dalla fine del 800

Alcuni importanti edifici affacciano sulla piazza: il Teatro Carlo Felice (2) che fu costruito nel 1827. La statua  di Giuseppe Garibaldi realizzata da Augusto Rivalta nel 1893, occupa lo spazio davanti al treatro. Prima di lasciare la Piazza possiamo dare un’occhiata all’esterno del teatro entrando sotto le colonne del pronao: da lì si accede al La Galleria Mazzini (3) passaggio pedonale e area commerciale. La piazza è dominata dal Palazzo della Borsa (4) in stile liberty-neo-barocco; bella, all’interno, la scenografica sala, sede di mostre temporanee.

Da Piazza de Ferrari entriamo adesso a  (5)  Palazzo Ducale  e vi consiglio di fare un giro all’interno sino al secondo cortile. Alziamo lo sguardo e scopriremo la torre del palazzo sulla quale  sventola il vessillo della città: croce rossa in campo bianco.

Quello di alzare lo sguardo verso l’alto è un esercizio che dovete fare spesso a Genova, per scoprire scorci e particolari che non potreste vedere ad altezza occhi.)

Palazzo Ducale è oggi sede di mostre temporanee. Se non abbiamo tempo o voglia di visitare le mostre, cerchiamo almeno di salire dallo scalone principale fino al piano superiore per avere alcuni scorci del palazzo: se siamo fortunati potremmo trovare aperte la Sala del Maggior Consiglio e la Sala del Minor Consiglio. Si può uscire da  Palazzo Ducale attraversando il grande  portone di accesso principale su Piazza Matteotti. (6) 

Sulla sinistra troviamo la facciata neoclassica del La Chiesa del Gesu’ che custodisce opere importantissime, da non mancare per gli appassionati d’arte.

Lasciando  alle spalle Palazzo Ducale, scendiamo per la strada pedonale che di trova esattamente di fronte: Salita Pollaioli. (7 )

In salita Pollaioli  troviamo  un piccolo bar detto “il BAR degli SPECCHI” è un locale storico con soffitti a mattonelle di maiolica: un’iscrizione all’esterno del locale riporta la dedica del poeta Dino Campana “entro una grotta di porcellana……”

Scendendo incontriamo una piccola piazzetta e il “caruggio” si restringe; proseguendo si arriva alla Chiesa di San Donato (8),medioevale, caratterizzata, all’esterno, dal bel campanile esagonale: all’interno si trovano alcune opere molto interessanti, tra cui un bellissimo trittico fiammingo di Joos van Cleve (1515) Dalla piazzetta della chiesa di S. Donato si prosegue girando sul fianco della chiesa e imboccando  la strada in salita che si chiama “Stradone S.Agostino”. Dopo 30 metri arriviamo ad uno slargo – ma per Genova è già una piazza – piazza Negri; qui, con la tipica facciata medioevale genovese a strisce bianche e nere, con il portale gotico e il notevole campanile a piastrelle policrome, affaccia la Chiesa di S.Agostino (9)  Di fronte  c’è la sede di un teatro genovese “Il Teatro della Tosse”, sede di interessanti stagioni teatrali alternative al teatro “classico”. Qui ha lavorato, per molti anni, alle scenografie e ai costumi, il grande artista Lele Luzzati .

Proseguendo il percorso di stradone S. Agostino si arriva a Piazza Sarzano (10) dove affaccia il bel museo dedicato principalmente alle opera medioevali: il Museo di Sant’Agostino (11).

Da Piazza Sarzano, di fronte al Museo, si scorge la mole della Basilica di Carignano (12) che si raggiunge attraversando il Ponte di Carignano. La bella chiesa rinascimentale, che merita una visita, fu progettata da Galeazzo Alessi, del quale, nel 2012, si celebra il quinto centenario della nascita.

Successivamente si torna indietro alla Piazza Sarzano

Dopo aver lasciato Piazza Sarzano imbocchiamo Via Ravecca che corre parallelamente alle mura duecentesche, dette “del Barbarossa”; Via Ravecca (13) è un antico percorso a ridosso delle mura orientali della città; lungo il percorso, locali di abbigliamento vintage e negozietti d’artigianato. Arriviamo dietro Porta Soprana  con le sue due torri: le torri sono talora  visitabili e dà lì si gode un bel panorama.

MURA DEL BARBAROSSA – PORTA SOPRANA (14 ) 

Oltrepassato l’arco  di Porta Soprana ci troviamo in un viottolo (creuza) che in pochi metri ci porta al Chiosco di  S Andrea  (qui trasportato da una antica chiesa ora demolita) e più avanti alla “cosiddetta Casa di Colombo”: è possibile una visita. (15) La Piazza di fronte fu edificata nel 1930: il grattacielo rappresentò, allora, l’edificio il cemento armato più alto d’Italia. Dando le spalle a Porta Soprana torniamo indietro e imbocchiamo il vicolo in discesa: Salita del Prione. (16) fino ad arrivare a Piazza delle Erbe  (17) antica sede di un mercato di frutta e verdura.

In breve, risalendo da vico delle Erbe, si ritorna a Piazza Matteotti e da qui a Piazza De Ferrari.

Esplora la mappa con Google Maps

16Gen/18

Il Porto,il lavoro,la storia

Percorso “a tema”: il rapporto di Genova con il mare,  il lavoro e la storia legata al mare . La passeggiata alla Lanterna permette di vedere, da vicino, una parte  del porto. Più avanti, il Galata Museo del Mare rappresenta un quadro ampio del rapporto di Genova con il mare, dalle crociate alla marineria del 1800; dalle galee al tempo dei velieri, dai vascelli a vapore ai sottomarini;  dalle emigrazioni degli italiani alle immigrazione dai paesi del sud del Mediterraneo: la storia di ieri e le storie di oggi . Per finire l’istituzione storica del Banco di San Giorgio.

Prima di iniziare il percorso è necessario acquistare i biglietti per i bus; consiglio il titolo di viaggio per tutto il giorno, che vale anche per la Metro, in vendita a € 4,50; preferendo il viaggio singolo, bisogna ricordare che ogni biglietto vale per 100 minuti su tutte le linee

ATTENZIONE: DA QUALCHE TEMPO IL PERCORSO VERSO LA LANTERNA E' COMPLICATO DA LAVORI IN CORSO CHE INTERESSANO LA ZONA E CHE DURERANNO ANCORA MOLTO - INOLTRE E QUESTA E' LA COSA PIU'  IMPORTANTE, LA PASSEGGIATA ORA ( MARZO 2016 ) E' A PAGAMENTO A 2 €  ( 5 € PARCO E MUSEO - 6 € PARCO LANTERNA E MUSEO ) ED E' ACCESSIBILE SOLAMENTE AL SABATO, ALLA DOMENICA E NEI GIORNI FESTIVI DALLE 14,30 ALLE 18,30- PER INFORMAZIONI 3492809485 WWW.GIOVANIURBANISTI.IT

(1) Partendo da Piazza De Ferrari, per raggiungere la prima meta della nostra giornata, si prende  la metropolitana ..La fermata a cui si dovrà scendere è  Di Negro (2). Naturalmente si può  anche partire da  Piazza Caricamento o dagli altri punti del percorso metro. A Di Negro bisogna attraversare la strada e dirigersi verso il Centro Commerciale del Terminal Traghetti. Si cammina lungo il marciapiede che corre esternamente al Centro Commerciale, in direzione Lanterna, verso ponente, e dopo circa 200 metri  poco prima dell’Hotel Columbus, ben visibile con facciate dipinte in bande bianche e nere, inizia la passeggiata pedonale “alla Lanterna” (3). La passeggiata si interrompe per un breve tratto e ci si ritrova in uno spiazzo alberato, poco dopo ricomincia il percorso pedonale che passando sopra il Porto ci conduce fino sotto alla Strada per la Lanterna: in due brevi tornanti si accede alla zona delle Fortificazioni di Capo Faro. Quello che si vede è quello che rimane delle fortificazioni del 1700. In questo punto si incontravano , un tempo, prima della demolizione della collina, le fortificazioni a mare, da levante, e quelle che scendevano dai monti.

La collina, ora completamente eliminata, della quale possiamo vedere la roccia affiorare sotto i palazzi di Sampierdarena, alle spalle della Lanterna, faceva parte del Promontorio di Capo Faro; da qui , almeno dal Medioevo, si estraeva la "Pietra di Promontorio", una pietra di colore grigio-nero, simile all'ardesia ma più resistente , che è stata utilizzata per la costruzione di moltissimi monumenti di Genova: ad esempio per la Cattedrale di San Lorenzo, la chiesa di San Donato e tanti altri fino. L'Architetto Albini ha utilizzato la Pietra di Promontorio per la copertura delle  pareti del Museo del Tesoro di San Lorenzo. 

Proseguendo si accede al Piazzale della Lanterna, (5) se si prende la breve salita, al Museo delle Mura (4) e al parco della Lanterna se si supera l’entrata del Museo.

La Lanterna è simbolo vivo e funzionante in quanto faro per la nautica  e monumento pieno di storia. Il Museo delle Mura è ricavato nello spessore delle Mura ed è un interessante museo multimediale, visitabile in circa un’ora.

La Lanterna attualmente (febbraio 2012) non è  visitabile per lavori in corso nella parte più alta; a fine lavori dovrebbe essere nuovamente possibile la visita guidata fino alla prima terrazza da dove si gode un’ampia vista del porto e della città.Dopo un giro nel “parco della Lanterna”  e l’eventuale visita al museo multimediale si ritorna sui propri passi e si va a prendere un autobus numeri 1-18-20-30 (direzione De Ferrari) fino alla fermata della Darsena. (6) All’altezza della Darsena c’è l’accesso al Galata Museo del Mare  (7)  il più vasto museo dedicato al mare, del Mediterraneo: visita veramente interessante per adulti e ragazzi.  Il Museo è stato inaugurato a fine 2004 quando Genova fu dichiarata Città della Cultura d’Europa. (Bisogna calcolare almeno due ore per una visita).

Dopo la visita al Galata l’itinerario prosegue lungo il molo della Darsena, verso il Porto Antico; prima si arriva alle costruzioni intorno al porticciolo turistico (8) e successivamente all’Acquario. Prima di lasciare il Porto Antico non possiamo tralasciare una passeggiata fino all’Isola delle Chiatte (9) al centro del porto. Lasciamo l’area del porto Antico e ci dirigiamo invece verso  Palazzo San Giorgio (10) con la sua inconfondibile facciata affrescata. Da qui si prende per via San Lorenzo (11)  per tornare a Piazza de Ferrari.

Esplora la mappa con Google Maps
16Gen/18

Genova: il Medioevo, le origini

Lungo , tortuoso, suggestivo e inaspettato itinerario che conduce alla zona più antica di Genova compresa la zona del “Castellaro” preromano e alla scoperta di tesori nascosti.  

E’ un itinerario che amo moltissimo; converrebbe prevedere tutta la giornata per approfondire tutti gli aspetti e prendersi la pause giuste. Il mio consiglio è di dedicare la mattina alla prima parte con la visita del Museo Diocesano,la Cattedrale e il Museo del Tesoro di San Lorenzo (si utilizza lo stesso biglietto d’ingresso per le due strutture, al costo di 6 €, orario 9-12/15-18 dal lunedì al sabato – chiusura la domenica e nei giorni festivi) e di proseguire, dopo la pausa pranzo,  al pomeriggio, per arrivare alla Chiesa di Santa Maria di Castello intorno alle 17, non più tardi. Le belle giornate nel tardo pomeriggio e all’ora del tramonto regaleranno atmosfere e colori particolarmente suggestivi.

Si inizia, come di consueto, da Piazza De Ferrari  (1) e, attraversati i cortili di Palazzo Ducale, si scende a Piazza Matteotti  (2) da qui, tenendoci sulla destra, giriamo intorno all’ala sud del palazzo e scendiamo, passando davanti all’Arcivescovado, in Via Tommaso Reggio, sovrastata dalla Torre del Popolo, del 1300, e dall’ala medioevale del palazzo; dopo pochi metri si arriva all’Archivio di Stato, in fase di ristrutturazione (gennaio 2012) e, al numero 20 rosso, al bel Museo Diocesano (3), piccolo museo dove, possiamo visitare  scavi relativi a ritrovamenti molto antichi della Genova romana, trovare il tessuto “Jeans” delle origini e opere d’arte religiosa. Si prosegue  in discesa e dopo poco si gira a sinistra sotto un archivolto, per trovarci in Piazzetta San Giovanni il Vecchio (4) ove affaccia il portale di San Giovanni, forse il più antico della Cattedrale. Scendendo per pochi metri ci ritroviamo in Piazza San Lorenzo  dominata dalla  Cattedrale di San Lorenzo.

Al suo interno sono conservate importantissime opere ed è visitabile il Museo del Tesoro dove, oltre a notevoli opere d’argenteria religiosa, possiamo ammirare una reliquia considerata per molto tempo il leggendario “Santo Graal”. Dopo la visita alla Cattedrale, usciamo nuovamente in Piazza San Lorenzo e, dando le spalle alla chiesa,  imbocchiamo il vicolo a sinistra che fa da traversa a Via san Lorenzo: Via Chiabrera (5).

Ci troviamo subito immersi nell’atmosfera dei vicoli medioevali; proseguendo si arriva a Piazza Giustiniani  (6) con il bel palazzo dei Rolli; più avanti arriviamo a via San Bernardo dove, all’angolo della via, c’è la antica Drogheria Torielli dove si vendono spezie di ogni angolo del mondo. Qui  giriamo a sinistra e arriviamo alla Piazza San Bernardo(7) dove affaccia Palazzo Salvago. Bisogna ora fare un po’ d’attenzione per non sbagliare. Si imbocca, a destra Vico Vegetti e ancora a destra Salita Mascherona e, a sinistra, Via di Mascherona; via medioevale lastricata a mattoni e tipica creuza genovese, come altre strade della zona.

Dopo aver percorso in leggera salita, 30-40 metri, quando la strada tende a essere in piano, si gira a destra e si imbocca la Salita di Santa Maria in Passione(8), bisogna fare attenzione perché il cartello stradale è poco leggibile. Pochi metri in salita, e passati sotto un archivolto, siamo in Piazza Santa Maria in  Passione.(9) Qui, affrescata, affaccia “Casa Paganini” che purtroppo non è la vera casa di Nicolò Paganini in quanto questa fu  demolita nottetempo,negli anni ’70 per la costruzione di un orrendo quartiere direzionale.  Siamo in una zona antichissima della città, sede intorno all’anno 1000, del Castello Vescovile ma  abitato in tempi antecedenti. Girando attorno ai resti della Chiesa (resti dei bombardamenti subiti durante la II^ Guerra Mondiale), si imbocca, a sinistra, in leggera salita, via Santa Maria di Castello (10).

Stiamo girando intorno alla zona della fondazione della Città: qui era la sede del “Castellaro Neolitico” e sono stati trovati resti della Genova Preromana del V secolo a.c.Oggi la zona alla nostra sinistra è la sede della Facoltà di Architettura. Proseguendo arriviamo all’ Archivolto di San Silvestro e scendendo in Piazza Santa Croce (11) e andando avanti a sinistra, in Piazza Sarzano. Di fronte a noi c’è la facciata affrescata dell’Oratorio di San Salvatore, oggi sconsacrato e sede di un aula della Facoltà di Architettura. Siamo in vista del Campanile ad azulejos di Sant’Agostino e all’altezza della fermata della Metro; giriamo a destra imboccando il Vico Dietro il Coro di San Salvatore, in discesa (12).Anche questa è una tipica mattonata o creuza; a sinistra siamo in Vico Superiore di Campo Pisano e subito sopra, ancora a sinistra si accede, da un cancelletto allo spiazzo di di Campo Pisano (13).

Una piazzetta suggestiva, quasi uno spazio privato tra alti palazzi medioevali illuminati dal sole del pomeriggio. Il fondo della piazza, ad acciottolato in pietre  bianche e nere,  riproduce il disegno di una galea genovese e le bandiere delle Repubbliche marinare. Imboccando il breve tratto di Vico di Campo Pisano possiamo godere di  scorci sulla Basilica di Carignano e sulle arcate del Ponte  di Carignano. Si torna sui nostri passi e si prende la stradina sulla sinistra, Vico sotto le Murette, che ci riporta in breve, nuovamente in Piazza Sarzano; sulla nostra sinistra 20 metri di deviazione ci portano ad un affaccio panoramico sul porto per ricordare  che siamo a due passi dal mare. Si torna in via e in Piazza di Santa Croce e si prosegue in discesa in via di Santa Croce fino a Via delle Grazie (14) Bisogna fare attenzione. In fondo alla discesa ci si trova di fronte ad un palazzo e la strada gira a destra in Vico delle Camelie,  poi a sinistra e subito dopo un volto di nuovo a destra, al primo vicoletto a destra, in pochi metri, siamo a Vico di San Cosimo e all’antichissima Chiesa di San Cosimo (15) visitabile, con un po’ di fortuna e per la presenza di volontari,  il Giovedì, Venerdì e Sabato dalle 15,30 alle 18,30 .i gira intorno alla chiesa sul fianco a destra della facciata e ci troviamo in breve, in Vico dietro il Coro di San Cosimo: si risale a destra arrivando ad uno spiazzo che costituisce Piazza Leccavela: veramente esagerato il nome per un cortile quasi privato; giriamo a sinistra, ancora a sinistra e poi a destra in salita e ci troviamo di fronte alla Chiesa di Santa Maria di Castello. (16) Prima di entrare, volgiamo lo sguardo in alto alla nostra sinistra, per la Torre Embriaci.

La visita alla Chiesa tenuta da Frati Domenicani,  è consentita da una associazione di volontari che vi accompagnano nella visita dalle 9,30 alle 12 e dalle 15,30  fino alle 18,30 circa. Non perdiamo l’occasione per visitare un sito veramente particolare e interessante, raccontato molto bene dai bravissimi volontari. Oltre alla Chiesa che già conserva opere molto interessanti come un Cristo Moro in legno del XIII secolo, possiamo visitare i chioschi sovrapposti e il Museo opere importanti, tra cui una splendida  Annunciazione di Giusto di Ravensburg del 1451, una Madonna col Bambino di Barnaba da Modena  del 1370, sale con icone Russe, preziosi reliquiari e altro ancora. Un luogo che amo tantissimo, da non perdere, quasi magico, se capitate, all’ora del tramonto affacciandovi dai chiostri verso il mare.

Se vi siete lasciati andare al fascino di questo luogo, ubriachi di bellezza, lasciamo la Chiesa e imbocchiamo la stradina a destra e poi subito a sinistra passando sotto la Torre Embriaci percorrendo, in discesa, la Salita di Torre Embriaci; si arriva alla Piazza degli Embriaci (17) con il relativo Palazzo dei Rolli e prendiamo a destra della piazzetta  il Vico dei Giustiniani: dopo pochi metri, a destra e siamo in Via San Bernardo che percorriamo in salita, fino alla Chiesa di San Donato (18) vale assolutamente la pena di entrare per ammirare, almeno, il Trittico di Joos Van Cleve del 1515 e la Madonna del Latte di Barnaba da Modena, del 1300 circa.

Usciti dalla Chiesa di San Donato, voltiamo sulla destra e percorrendo la leggera salita, arriviamo presto a  Piazza Matteotti e da qui a Piazza de Ferrari(1)

Esplora la mappa con Google Maps
16Gen/18

Genova: il mare a levante

Percorso tematico: il rapporto di Genova con il mare ma, a differenza del percorso alla Lanterna , qui il rapporto è  ludico, di passatempo, paesaggistico, più che di lavoro, con un tuffo nella Storia allo Scoglio dei “Mille”.

Anche in questo caso,prima di iniziare il percorso è necessario acquistare i biglietti per i bus, consiglio il titolo di viaggio per tutto il giorno che vale anche per la Metro  in vendita a € 4,50; molto conveniente se siete in famiglia, il biglietto 24 ore per 4 persone a 9 €uro - preferendo il viaggio singolo,  bisogna ricordare che ogni biglietto vale per 100 minuti su tutte le linee

Partendo da Piazza De Ferrari (1) si prende un autobus per stazione Brignole( bus 36, il 30 o il 14). Arrivati  alla Stazione di Brignole si sale sul BUS numero 31 che ci porta fino a Punta Vagno (chiedere per la discesa) (2) Inizia da qui  la nostra passeggiata sul lungomare di Corso Italia, classicissime “vasche” domenicali dei genovesi con al seguito bimbi, nonni… molto bello all’ora del tramonto e ottimo per un gelato nelle caldi notti estive, la passeggiata è lunga 3 kilometri circa; il Monte di Portofino chiude l’orizzonte verso est.

A metà del percorso incontriamo l’Abbazia di San Giuliano, (3) storico edificio religioso purtroppo in restauro da molti lustri e per questo non visitabile. Più avanti si incrociano i “Bagni Lido”: si dice che siano i più grandi d’Italia e frequentati dalla Genova “bene”. Ancora 600 metri e si arriva alla chiesa di Sant’Antonio e al

Borgo di Boccadasse.(4) Superata la chiesa ci troviamo al Belvedere Firpo; una lastra in marmo ci ricorda, in dialetto genovese, che stiamo lasciando i rumori della città per immergerci nell’atmosfera del piccolo borgo di pescatori…Una ripida e breve “creuza” ci porta fino alla spiaggia. Da non perdere qualche giro nelle micro piazzette del borgo.

 

Vale la pena fermarsi per una sosta e un gelato: l’antica “Latteria Igienica” propone buoni gusti tra cui la  “crema con  cannella” e il gusto “panera”. Boccadasse può anche essere un’ottima sosta per un pranzo o meglio, d’estate, una cena con il sottofondo del mare, ci sono ottimi ristoranti anche se non molto economici. Per chi vuole cenare senza spendere troppo c’è la Pizzeria Borgo Antico, alle spalle della spiaggia, il ristorante La Cambusetta, sotto la chiesa , in fondo alla scalinata e, in Corso Italia al 21 rosso,  subito prima della chiesa di Sant’Antonio, uno dei luoghi che preferisco, sia per la posizione che per la cucina: la Marinetta

 

Per  proseguire nel percorso ci sono due possibilità: per chi non avesse voglia di camminare troppo, può tornare verso Corso Italia e aspettare un altro bus 31 che porta fino al Capolinea presso l’Ospedale Pediatrico G. Gaslini.(5)  

Per chi ha  voglia di camminare invece, dal lato di levante della spiaggia di Boccadasse si prende una stradina in salita  che passa tra le case, Via Al Capo di Santa Chiara, si sale. La strada gira e diventa carrabile, andando avanti, sulla nostra destra una ripida scalinata Via Flavia ci porta fino a Via Urania e  al Borgo di Vernazzola; da qui passando sotto le case affacciate sulla spiaggia si imbocca Via del Tritone che ci conduce fino alla successiva spiaggia di Sturla e, raggiungendo la strada carrozzabile, andando sempre verso levante si raggiunge l’Ospedale Giannina Gaslini presso il capolinea del Bus  31.( aggiungere un’ora circa ).               

Al capolinea del 31 si riprende il percorso a piedi sul lungo mare fino ad arrivare al Monumento dei Mille (6). Siamo in un luogo di grandi evocazioni storiche: da qui, esattamente da uno scoglio sormontato da un cippo in cemento all’altezza dei Bagni 5 Maggio, partì nel 1860, la Spedizione dei Mille al comando di Giuseppe Garibaldi. Al di sotto della Rotonda che ospita il monumento di Eugenio Baroni, ci si affaccia sul mare e una gradinata ci porta al monumento del 150° dell’Unità D’Italia inaugurato da Giorgio Napolitano il 5 maggio 2011: il monumento moderno,in acciaio riporta,  essenziale ma altamente evocativo, l’elenco dei nomi dei Mille .

Il ritorno fino in centro  è affidato al Bus n. 15.

DAVIDE LUCCHESI “INTERPRETA” QUESTO PERCORSO

 Esplora la mappa con Google Maps

16Gen/18

El siglo de los genoveses

Il tema centrale del percorso è Via Garibaldi con i suoi Palazzi e i suoi Musei  ma comprende anche alcuni dei vicoli principali del Centro Storico e permette di vedere molte cose imperdibili della città. La  camminata – senza visite ai musei – può durare da un minimo di un’ora fino a due, a seconda delle vostre curiosità; se inserite i musei bisogna prevedere altre due ore per i Musei di Via Garibaldi e poco meno di un’ora per la Galleria di Nazionale di Palazzo Spinola.      

EL SIGLO DE LOS GENOVESES

Questo “classico” percorso  inizia da (1) Piazza De Ferrari con la sua fontana, il Teatro Carlo Felice caratterizzato dal porticato a colonne doriche, e la Statua di Giuseppe Garibaldi a cavallo. Entriamo sotto il portico del teatro  imboccando Galleria Mazzini; a metà galleria, girando sulla sinistra, si incrocia (2) Via Roma, una “ordinata” strada ottocentesca, sede oggi di bei negozi. Via Roma porta, in salita, fino a (3) Piazza Corvetto  con al centro la Statua Equestre di Vittorio Emanuele II°. Consigliata una sosta allo storico Bar Mangini dove si fermarono importanti personaggi, tra cui l’amato Presidente della Repubblica Pertini. In Largo Eros Lanfranco troviamo il Palazzo di Governo, palazzo dei Rolli, edificio del 1600 caratterizzato, dopo uno scalone, da un bel cortile visitabile. Dalla parte opposta della strada, nella piazzetta, c’è un varco poco visibile che porta ad una  chiesetta, sconosciuta anche a moltissimi genovesi per la sua posizione defilata:è la Chiesa di Santa Marta. Imbocchiamo ora  la strada pedonale in discesa che parte da Eros Lanfranco: (4) Salita Santa Caterina; scendiamo lentamente e cerchiamo  di sbirciare ed entrare  in qualche portone appartenente ai Palazzi dei ROLLI                   

      PALAZZI DEI ROLLI PATRIMONIO MONDIALE DELL’UMANITA’

Scendendo lungo la strada arriviamo  a (5) Piazza Fontane Marose sulla quale affacciano altri importanti palazzi.         

Dalla Piazza si arriva  a (6) Via Garibaldi  con i suoi splendidi palazzi e i suoi Musei. Su via Garibaldi sono state scritte migliaia di pagine e Pier Paolo Rubens ne raccontò la bellezza fino dal ‘500. Percorriamo la via lentamente… sbirciando ed entrando nei cortili, nei giardini. Non abbiate timore di chiedere. Una passeggiata dopo il tramonto vi provocherà nuove sensazioni …guardare dentro,.. oltre  e …in alto curiosare e curiosare. 

VIA GARIBALDI STORIA   VIA GARIBALDI VISTA DA DICKENS   VIA GARIBALDI : I MUSEI

Oltrepassata Via Garibaldi, si arriva ad uno slargo, (7) Piazza Della Meridiana, sulla quale affacciano due bei palazzi, di cui uno caratterizzato dalla presenza, appunto, di una meridiana. Si passa in Via Cairoli (ex strada Nuovissima), piacevole strada pedonalizzata. Qui si trova la Storica Libreria BOZZI, una delle più antiche d’Italia, fondata nel 1810 da Antonio Buef, francese di Briancon, fuggito, per motivi politici, dal suo paese e stabilitosi a Genova nel 1807. Poco oltre troviamo, a sinistra, Salita San Siro che si percorre in discesa. Qui affaccia la (8) Basilica di San Siro prima sede vescovile di Genova. La facciata è in discutibile gusto neoclassico. La vera entrata è  presso il fronte meridionale. Oltrepassata la Basilica di San Siro si arriva in (9) Via San Luca che faceva parte dell’asse viario che dal centro medioevale della città portava alla periferia di ponente. Percorsi pochi metri, entrando nel secondo vicolo alla nostra sinistra, si arriva ad una piazzetta dove affaccia Palazzo Spinola sede della  Galleria Nazionale.  (10)

Lasciato Palazzo Spinola si torna in Via San Luca, percorrendola verso levante si arriva alla Piazzetta San Luca con la Chiesa di San Luca, altra opportunità di visita, se la trovate aperta. Più avanti si arriva in (11) Piazza Banchi importantissimo snodo del centro storico e centro della città antica. Sulla piazza, occupata in parte da bancarelle, si affacciano bei palazzi, tra cui la Loggia del 1570 progettata con la collaborazione di Galeazzo Alessi – e oggi sede di attività culturali e mostre temporanee, e la bella Chiesetta di Piazza Banchi in posizione sopraelevata e visitabile grazie all’opera di volontari.

Dalla piazza si gira a sinistra entrando in Via degli Orefici, qui, al di sopra di un portone al numero 47 rosso  si può ammirare, un bellissimo presepe in ardesia, opera di Gagini, del 1460. Arrivati a Piazza Campetto, consiglio, assolutamente, una deviazione sulla sinistra in Vico delle Vigne per una visita alla Piazzetta e alla (12) Chiesa delle Vigne, ricca di storia e di opere. Giriamo intorno alla chiesa lasciandola alla nostra destra, si passa dal campanile e dietro il coro , si ritorna nella zona di (13) Piazza Campetto con al centro un piccolo Fontanile d’epoca. Sulla Piazzetta affaccia  il Palazzo del Melograno  nome popolare dato per una pianta “abusiva” che cresce sopra il  portone principale. il palazzo è occupato da un  grande magazzino che racchiude al piano terra una bella statua  di Filippo Parodi, Ercole e l’Idra e, al secondo piano, tra camicie e cravatte una cappelletta con bella statuina della Madonna in marmo del 1700. Proseguiamo da Piazza Campetto, tenendoci a sinistra, passiamo davanti a Palazzo Imperiale, sede di una negozio di antiquariato, visitabile; si imbocca  il vicolo e si arriva dopo 30 metri in Piazza San Matteo (14) dove affaccia la Chiesa di San Matteo. Questa era la Piazza della famiglia Doria e la chiesa , era quella  del casato.

Da Piazza San Matteo risalendo lungo il vicolo si ritorna a (1)  Piazza De Ferrari, a conclusione del nostro giro.

 Esplora la mappa con Google Maps

 

16Gen/18

Al Porto Antico

Una classica passeggiata dal centro della città, lungo  Via San Lorenzo, fino al centro del Porto Antico, ombelico della città vecchia. Tornando verso De Ferrari,  alla scoperta di vicoli nascosti.

Anche questo percorso inizia da (1)Piazza De Ferrari con la sua fontana in bronzo e i suoi importanti edifici intorno, tra cui il Teatro Carlo Felice. Questa volta giriamo le spalle al teatro e alle sue colonne e imbocchiamo la breve discesa che corre verso sinistra accanto alla facciata laterale di Palazzo Ducale, si passa accanto alla Chiesa del Gesù e si accede a Piazza Matteotti dominata dalla facciata maestosa del palazzo. Si imbocca, in leggera discesa, la pedonalizzata (2)Via san Lorenzo: è consuetudine trovare lungo la strada venditori di piccoli oggetti, musicanti, artisti. La strada è stata pedonalizzata in occasione del famigerato G8 del 2001 e da allora è la sede del passeggio di turisti e genovesi. In breve, percorrendo la facciata laterale della chiesa, si arriva a Piazza San Lorenzo dove affaccia la Cattedrale. La chiesa è il risultato di numerosi interventi lungo i secoli e il risultato è una chiesa poco uniforme dal punto di vista architettonico ma molto interessante dal punto di vista storico. Lo stile predominante è il gotico. Molto belli i tre portali con colonnine in marmi policromi. Da non mancare la visita al piccolo e suggestivo Museo del Tesoro di san Lorenzo.

Riprendendo in discesa Via San Lorenzo si arriva a Piazza  Raibetta, svoltiamo a destra sul lato posteriore di Palazzo San Giorgio e imbocchiamo i (3)  Portici di Sottoripa  animatissimi con bar, venditori arabi e cinesi, negozi e soprattutto ancora qualche antica “friggitoria”, locali un tempo molto diffusi a Genova. Qui potrete acquistare pesci e gamberetti fritti, torte di verdura, farinata, da portare via nel cartoccio  come un tempo.              

Percorsi per un tratto i Portici di Sottoripa si arriva all’ampio (per Genova) spiazzo di (4) Piazza Caricamento. Da Piazza Caricamento, senza soluzione di continuità, entriamo nell’ area del (5) Porto Antico. Siamo attratti dai molti stimoli della zona ma io propongo, per prima cosa – se poi è una giornata di sole, meglio – di proseguire verso l’edificio blu dell’acquario e di percorrerne il lato esterno ad est (il lato che dà verso il Bigo): la  passeggiata  ci porta (via dedicata a De Andrè) attraverso gli attracchi di barche fino al centro del porto Antico, rappresentato (6) dall’Isola delle Chiatte. Luogo di sosta, relax e panorama sulla Città.

Ora bisogna decidere il “da fare” perché le cose da fare e vedere al Porto Antico sono davvero tante e tutto in una volta non si riesce: le proposte le troviamo nell’approfondimento. Da non mancare, prima di lasciare Genova, la visita al Galata Museo del Mare presso l’antica darsena.Lasciato il porto Antico, l’itinerario prevede di tornare verso Piazza Caricamento e imboccare l’unico vicolo relativamente ampio, via al Ponte Reale proprio a lato di Palazzo San Giorgio sede del Banco della Repubblica Marinara.

Fatti 50 metri si arriva nell’affollata (7) Piazza Banchi, dominata dalla piccola chiesa sopraelevata. Superata la chiesa e lasciandola alla nostra destra, si percorre un vicolo, (8) Via Canneto il Curto, pieno di piccoli negozi, molto frequentato. Si percorre il vicolo fini ad arrivare ad attraversare la Via San Lorenzo, che si supera: siamo in, antico tracciato delle città medioevale. Il successivo vicolo è Via Canneto il Lungo; possiamo fare una brevissima deviazione a destra in Vico Caprettari per raggiungere la Storica Barberia del F.A.I., al n. 14 – piccolissimo locale Liberty con arredi originali del 1922 – tornando sui nostri passi riprendiamo via Canneto il Curto e proseguendo arriviamo alla (9) Piazzetta di San Giorgio su cui affacciano  la Chiesa di S. Giorgio e la Chiesa di San Torpete, bella chiesetta del 1700 oggi sede i concerti organizzati da  Don Farinella, sacerdote d’avanguardia.

Da Piazzetta San Giorgio proseguiamo, passando tra le due chiese e poco dopo si gira sulla sinistra in
(10) Via San Bernardo, vicolo un tempo molto importante e oggi piuttosto trasandato ma dove è possibile trovare negozi di artigianato arabo accanto a decaduti Palazzi dei Rolli e al numero 32, la famosa,
piccola, Drogheria Torielli dove si possono trovare un infinità di erbe e spezie da ogni angolo del mondo. All’altezza del negozio Torielli, si gira a sinistra e si percorre  il vicolo, si attraversa incrociandola, Via dei Giustiniani e si arriva in (11) Via Canneto il Lungo. Percorriamo il vicolo in salita e arriveremo infine allo sbocco in Salita Pollaioli, dirimpetto a (12) Piazza Matteotti e Palazzo Ducale e da qui alla fine del percorso in (1)  Piazza de Ferrari.

 Esplora la mappa con Google Maps